TRADUTTORE NON È SINONIMO DI TUTTOFARE

 


Eccomi qui tornata con un nuovissimo articolo. Oggi voglio trattare un argomento che mi sta molto a cuore, spiegando a voi tutti che così come i medici, gli ingegneri, gli psicologi e altre figure professionali, anche i traduttori hanno dei campi di specializzazione, perciò traduttore non è sinonimo di tuttofare.


Qualche tempo fa su un gruppo Facebook lessi dei messaggi di traduttori che si mettevano a disposizione per “traduzioni varie”. Mi son chiesta, cosa significa varie?

Come accennavo pocanzi, ogni traduttore professionista ha dei campi di specializzazione, per esempio i miei sono: traduzione giuridico-commerciale, siti web e turismo per le combinazioni EN/DE > IT e traduzione marketing per la combinazione EN > IT. Ora, non mi permetterei mai di mettere in dubbio il fatto che le persone in questione siano o meno davvero dei traduttori professionisti, ma, non vi nascondo che il dubbio mi è venuto comunque :D Vi spiego molto semplicemente perché non è possibile che un professionista scriva un annuncio del genere:

  1. ne verrebbe meno la sua professionalità. Penso che il primo punto parli da sé, non servono altre spiegazioni;

  2. ogni campo di specializzazione ha i propri termini tecnici, che, chiaramente, sono diversi da settore a settore. Capite bene che, se non si è sufficientemente “attrezzati” per lo svolgimento di un determinato progetto di traduzione, è meglio restare al proprio posto. Ringrazieranno per professionalità e competenza. Per esempio: tra i miei campi di specializzazione non risulta quello medico. Se un domani mi dovessero contattare, che so, per la traduzione di una diagnosi pre-operatoria, non mi permetterei mai di addossarmi una responsabilità di questo tipo. Se sulla diagnosi è riportato che il paziente deve essere operato all’anca destra e io scrivo al polmone sinistro, vien fuori un quarantotto.

Quindi, pensate prima di scrivere, grazie! :D In questi casi sono proprio i traduttori stessi a dar modo a chi non si intende del mestiere a pensare che possiamo fare tutto e magari “anche a prezzi modici”.


Due giorni fa circa, è stato pubblicato un mio articolo sul blog per cui scrivo “Pillole di Folklore e Scrittura” e ho parlato della differenza che intercorre tra traduzione e transcreazione. Una ragazza mi ha scritto che non sapeva che ci fossero diverse figure professionali oltre a quella del traduttore e che, di conseguenza, il traduttore potesse occuparsi di qualsiasi tipo di progetto.

Non mi ha sconvolto l’affermazione, anzi. Addirittura, molto spesso, vengo contattata per richieste di preventivi in merito a progetti di interpretariato. È verissimo che il traduttore può anche essere interprete e viceversa, ma non è obbligatorio. Traduttore e interprete sono due figure differenti: il traduttore si occupa esclusivamente di traduzione scritta (romanzi, manuali, siti web, brochure, menù), l’interprete si occupa esclusivamente di traduzione orale (in occasione di conferenze, convegni, fiere). I due settori presuppongono anche due tipi di preparazione e formazione diversa. Dunque, io che non mi occupo di interpretariato, non offro questo servizio.

La differenza è sostanziale anche all’interno dello stesso campo. Il traduttore, infatti, può essere: editoriale o tecnico-scientifico. Il traduttore editoriale si occupa esclusivamente di traduzione letteraria (romanzi, manuali, poesia, prosa), il traduttore tecnico-scientifico si occupa esclusivamente di traduzioni tecniche (siti web, libretti delle istruzioni, brevetti, brochure, menù, guide turistiche) e traduzione scientifiche (mediche e farmacologiche per esempio). Il traduttore editoriale può anche occuparsi di traduzioni per bambini se è specializzato in materia, ma non è detto che lo sia. Quindi vedete come scrivere di essere un traduttore non basta.

La stessa regola vige per traduttore e transcreatore. Il traduttore, molto sinteticamente, si limita a tradurre un testo, a volgerlo da una lingua ad un’altra. Il transcreatore, chi si occupa cioè di transcreazione (traduzione + creazione) deve essere in grado di creare un testo che si adatti alla cultura del paese di destinazione. Inoltre, il transcreatore si occupa anche dell’impaginazione del testo, del layout, dei colori, della formattazione, del design. Solitamente la transcreazione viene utilizzata per gli slogan, per i nomi dei prodotti, etc.

Differenze sostanziali emergono anche tra la figura del traduttore e quella del revisore. Non tutti i traduttori sono esperti in revisione. Cioè il fatto di essere traduttore non sottintende il fatto di essere anche revisore. Il revisore si occupa di revisione appunto: il suo compito è quello di scovare errori di battitura, testo mancante, omissioni, errori grammaticali su un testo già tradotto. Per farlo, però, bisogna essere specializzati in materia.

Lo stesso discorso vale per i proofreader, per i copyrighter, per i correttori di bozze. Non è detto che il traduttore si occupi anche delle mansioni su citate.


Voi, sapevate di tutte queste differenze?


Spero che l’articolo vi sia piaciuto, al prossimo!


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