QUANDO UN TRADUTTORE/TRADUTTRICE PUO' DEFINIRSI DAVVERO PROFESSIONISTA

 


Eccomi qui tornata dopo quasi un mese con un nuovissimo articolo. Oggi tratterò un tema molto delicato che, come a me, sta a cuore anche a molti miei colleghi: quando un traduttore/traduttrice può definirsi davvero professionista.

Ultimamente mi sono arrivate molte richieste da parte di agenzie o clienti privati per la traduzione di alcuni progetti e fin qui nessun problema.

Il problema si è presentato nel momento in cui ho inviato il preventivo. Spesso capita che il cliente contatti più di un professionista per la proposta di uno stesso progetto e in base alla tariffa che trova sul preventivo, effettua la scelta che ritiene più opportuna. Può capitare anche che il cliente o l'agenzia metta a disposizione una tariffa (che si è liberi di accettare o rifiutare) ed eventualmente il professionista cerca di trovare un compromesso con chi lo ha contattato.

Nella maggior parte dei casi le tariffe sono davvero improponibili; io mi vergognerei a contattare un professionista e proporre 1 centesimo a parola per un lavoro fatto bene. Un lavoro fatto bene richiede tempo, dedizione e pazienza. Il traduttore, come è stato ribadito numerose volte, non effettua il proprio lavoro su Google Translate e poi rielabora la frase dandogli un senso logico. Il traduttore innanzitutto legge il testo più di una volta per capire bene di cosa tratta (io la chiamo lettura analizzata 😂) dopodiché sviscera il testo, andando alla ricerca di termini tecnici se ce ne sono, di espressioni idiomatiche, di modi di dire, di sigle, acronimi, termini o espressioni che possono differire dal punto di vista culturale. Nel frattempo (se non si è soliti lavorare con i CAT Tools) il traduttore si adopera per realizzare un glossario dove scrivere l'elenco dei termini che possono tornagli utili qualora dovesse capitargli di lavorare di nuovo su un progetto simile. Qui inizia con la prima bozza della traduzione, traducendo possiamo dire alla buona, per iniziare a dare una forma al testo. Terminata la prima bozza, a distanza di qualche giorno è sempre meglio, si riprende a lavorare sul testo migliorandolo e ritornando su parti lasciate in sospeso. Qualora fosse necessario, il traduttore terminata la traduzione, fa un'ulteriore lettura per accertarsi non solo che il testo funzioni, ma anche che non ci siano refusi o errori di battitura (certo siamo umani e può capitare, per carità, ma non è professionale presentare un testo scritto male). A questo punto, a meno che il traduttore non collabori con un grafico, si occupa anche dell'impaginazione del documento.

Come ultimo passo, il traduttore effettua la cosiddetta QA (Quality Assurance) ovvero il controllo qualità. Si tratta di procedure parzialmente automatizzate che rilevano errori di formato, di incoerenza, mancata traduzione. Questa funzione è insita in quasi tutti i programmi di traduzione assistita, i CAT Tools per intenderci.

Dopo questa breve premessa, dunque, non devo di certo essere io a spiegarvi perché rifiuto sempre tariffe così basse!!

Quello che più mi manda in bestia però è che alcuni miei “colleghi” le accettano o le propongono senza problemi pur di accaparrarsi il progetto.

Qualche giorno fa, infatti, un cliente dopo avergli mandato il preventivo, mi ha risposto: “la ringrazio, ma un suo collega mi ha proposto una tariffa molto più bassa e mi sono sentito di accettare”. Mi sarebbe tanto piaciuto rispondere: “Alla faccia della qualità”.

L'obiettivo di questo articolo, infatti, è proprio quello di far capire che sono proprio questi “professionisti” o presunti tali a screditare il nostro lavoro. Sono prima di tutto i traduttori stessi che non danno una buona impressione al cliente.

Al cliente invece voglio far passare questo messaggio: diffidate da tutti coloro che accettano o propongono cifre così basse, sono persone che si fingono traduttori, ma in realtà effettuano la traduzione con la Mashine Translation (i traduttori automatici), la copiano e incollano sulla pagina Word, fanno due correzioni qui e lì, giusto per far vedere che ci hanno messo mano e in un battibaleno la spediscono al destinatario. È matematicamente impossibile che un traduttore professionista spedisca il progetto terminato nel giro di un giorno o addirittura di poche ore. Anche quello delle scadenze è un tasto dolente. Prima di accettare un lavoro ed inviare il preventivo, è bene chiedere a chi ti ha contattato entro quando bisogna restituire il progetto tradotto. La data di scadenza è fondamentale sia per stabilire la tariffa sia per capire se hai il tempo necessario per svolgere al meglio il lavoro richiesto. È chiaro che non si può accettare di tradurre un testo di 300 pagine per il giorno successivo! A meno che non sei Superman 😎


Cosa comprende la tariffa che applichiamo?

Solitamente la tariffa parte da una base a parola o a pagina. Essa tiene conto di:

  • difficoltà del documento da tradurre;

  • ricerche terminologiche necessarie nel settore del testo;

  • traduzione vera e propria;

  • revisione e rilettura;

  • impaginazione del documento

Alla fine di questo procedimento, infatti, il cliente avrà un documento pronto all'uso, che non richiede ulteriori modifiche per essere utilizzato.

La tariffa base poi viene moltiplicata per il numero di parole/pagine che compongono il testo. Se il testo presenta molte frasi simili o uguali tra loro (questo lo rileva il CAT), il prezzo finale può scendere. La tariffa, al contrario, può anche salire rispetto a quella base qualora i testi sono difficili da elaborare (si pensi alla traduzione di un testo cartaceo e non di un file). In questo caso il conteggio verrà effettuato sul documento finale tradotto e non sarà possibile beneficiare di frasi uguali o simili.

Se il progetto da tradurre richiede una certa urgenza, allora viene applicato un sovrapprezzo (maggiorazione del 10% circa sul totale della fattura). Lo stesso se il progetto richiede al traduttore di lavorare anche nel weekend (maggiorazione del 15% circa sul totale della fattura).


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